Ciao,
Ho dodici anni e frequento la seconda media. Io ero presente il 24 agosto al terremoto di amatrice. La scossa si è sentita fortissimo, anche se è passato poco più di un anno io ho ancora questo terrore. La notte o comunque la sera prima di andare a dormire ogni minimo rumore che sento penso che sia il terremoto. Da quel giorno mi sono venute anche altre insicurezze ,
come per esempio la paura del buio. Ritornando alla notte be io non riesco a dormire e nella maggior parte dei casi mi sveglio e vado dai miei genitori. Prima di addormentarmi mi vengono in mente cose bruttissime come per esempio la paura che il mio palazzo da un momento all’altro crolli o che un mio familiare durante la notte muoia o che comunque mi succeda qualcosa di brutto. Per quanto riguarda gli incubi quelli ce li avevo anche prima del terremoto. Grazie per l’attenzione aspetto una vostra risposta.
Anonimo
Caro Anonimo,
innanzitutto grazie per aver condiviso con noi questo periodo per te così difficile, è molto importante che tu sia riuscito ad aprirti e a descriverci le tue paure. Dev’essere stato davvero terribile affrontare un evento così traumatico come il terremoto. Si tratta di qualcosa che arriva all’improvviso senza che nessuno se lo aspetti, che scuote profondamente le nostre sicurezze e ci mette a confronto con il senso di impotenza e la perdita di controllo. Ed è proprio questo aspetto dell’imprevedibilità che tende ad alimentare uno stato ripetuto di allerta che non ci abbandona e condiziona la nostra quotidianità.
Dopo un terremoto è del tutto normale sentirsi sconvolti, avere paura o essere preoccupati, anche gli adulti hanno reazioni del genere ad un evento così drammatico ma tutto ciò può essere con il tempo gestito e affrontato. È fondamentale tirare fuori le emozioni affinché queste non prendano il sopravvento e non creino difficoltà come per esempio quelle del sonno di cui ci parli.
L’angoscia e la paura inducono uno stato di ipervigilanza e attenzione, è come se il corpo fosse in un continuo stato di allerta, e forse è proprio questo bisogno di essere sempre lucidi che ti impedisce di addormentarti perchè con il sonno ci si abbandona e diventa più difficile avere un monitoraggio lucido e costante della situazione.
Hai mai raccontato questi vissuti a qualcuno? Magari con qualche amico, o un adulto di riferimento? Condividere insieme questi vissuti potrebbe aiutarsi a sentirsi meno soli e a focalizzarsi anche su tante risorse e sulle strategie che abbiamo per poter arginare le paure.
Se nella tua scuola c’è uno sportello di ascolto, magari potrebbe essere davvero utile confrontarti con una persona che possa ascoltarti in uno spazio neutro senza giudizi in modo che tu possa gestire meglio questi momenti di forte tensione.
Se hai voglia di raccontarci come va, non esitare a scriverci ancora.
Un caro saluto!